CHIOGGIA . «I Veneti? Dicono che è un popolo freddo, ma se ti comporti bene, ti danno anche l’anima». Si chiama Jesusleny Gomes, 34 anni, nativa del Minas Gerais in Brasile, e dopo aver conosciuto la vita metropolitana di San Paolo, ora vive in Italia da 16 anni a Manerba del Garda e da 14 è innamorata del Veneto. Jesus (così per gli amici) ha deciso di intraprendere un viaggio. Completamente a piedi. Zaino in spalla. Tre cambi, che lava nelle lavanderie a gettoni nonostante a casa abbia 350 paia di scarpe, e tanta voglia di cambiare. Ogni giorno si smazza la bellezza di 35, 40 chilometri a seconda, per portare avanti questo progetto. «Su2Piedi-Te spiego mi come xe fato el Veneto», di cui è attivo il blog per raccontare tutti i 575 comuni veneti, far riscoprire i prodotti tipici locali, valorizzare la storia e l’identità. «Non hai idea di cosa stanno vedendo i miei occhi ora», racconta Jesus con le dita dei piedi ghiacciate alle foci del Delta del Po, «sembra un quadro».
Al Delta del Po ci è arrivata a piedi, camminando da sola, dopo che ieri mattina era a Sant’Anna di Chioggia, ad ammirare la rosa di Chioggia, il famoso radicchio rosso. È entrata nei laboratori, ne ha seguito le fasi della lavorazione e ha postato le sequenze nella sua pagina Facebook seguita da migliaia di fan, oltre che nel suo blog.
«Chioggia è stupenda», dice, «ho incontrato persone fantastiche, che mi hanno accolto a mangiare in casa propria. Ho incontrato una persona di 60 anni a cui hanno imputato una gamba che mi ha detto: io non cammino, ma tu è come se camminassi per me. E questa è vita, è energia».
Jesus, che è madre di due figli, una ragazza di 16 anni e un bimbo di 5, viaggia con un gps e posta i suoi movimenti in Facebook. La gente la segue e la aspetta per salutarla. «Tutto questo è bellissimo», dice. Già, ma perché proprio il Veneto? «Chi è che non si innamora di questa regione? Ho fatto altri cammini, ma volevo scoprire l’Italia. Sono partita dalla regione che più amo e dove lavoro. Ho un’azienda a Verona. Finora non visto un comune che non abbia niente da raccontare. Le persone mi accolgono a mangiare con sé, mi aprono le porte di casa. Camminando si scoprono realtà che a volte nemmeno gli abitanti sanno di avere e che con il tran tran quotidiano si perdono. Prendetevi il tempo per vivere. Prendetevelo».
Prossima Regione? «Non lo so, ora mi concentro su questa terra bellissima, finirò in primavera».